(di quando parlo di film che ho visto chissà quando, chissà dove e chissà che mi ricordo)
Dylan Dog (Kevin Munro3, 2010)
Diciamocelo: non è partita bene fin da subito. Un film mollato in mano a un ex stuntman, che non ha un finanziamento adeguato, di un personaggio che – in America – conoscono e amano in pochi e, come tale, non necessitava di assoluta fedeltà alla carta stampata. E poi i problemi produttivi, il blog del regista che dichiarava – tutto orgoglione – che aveva tagliato personalmente i capelli al protagonista, la mancanza di distribuzione. Guardiamo in faccia la realtà: ha trovato un distributore italiano solo perché si sperava che gli oltre 800.000 lettori del fumetto si riversassero nelle sale, portandosi dietro familiari e amici. Ecco. No. Cioè, magari qualcuno sì, ma no. Io stesso, sempre per essere onesti, ho avuto la possibilità di vedere il film gratis e quindi ci sono andato, perché altrimenti forse sì, ma forse anche no. Risultato: è un film che anche gratis è brutto. Ma brutto in maniera imbarazzante, di quel brutto che, a un certo punto, ti guardi intorno spaesato, pensando “Ma che ci faccio qui? Perché non mi sto drogando?”. Il problema è che è brutto anche senza tenere conto del fumetto, anche preso come a sé stante. Non è giustificabile tanta sciatteria nello scrivere una storia. Non una sceneggiatura, proprio una storia. Io non parlo di effetti speciali, di recitazione, di regia, parlo del fatto che la sceneggiatura è totalmente incapace di seguire una linea narrativa, uno stile narrativo e una narrazione in generale. E parte in maniera anonima, perdendo man mano sempre più senso e sempre più il senno. Alla fine rimani lì a chiederti perché non ti drogavi. E non trovi una risposta valida.
Eh ma infatti meglio rileggersi un fumetto anziché sprecare dei soldini per una merda anticipata. Tu sei semi-giustificato, io non ci sarei mai andato, neanche aggratis.
Fabrizio, non c’entra niente coll’oggetto del post (per cui scusa lo spam), ma domani vado da mio fratello, per cui penso che per un po’ sarò senza pc. Ti faccio pertanto i miei più sinceri auguri di Buona Pasqua. Auguri che estendo anche ai tuoi cari ;). Ciao, a presto, un abbraccio.
Ciao caro, tanti auguri anche a te. 🙂
Zen