And the coloured girls said doo, doo, doo…

Canzoni che risvegliano in me un ricordo subitaneo e, a volte, ricco di sensazioni fortissime.

1. Henry Mancini – Moonriver
Io, seduto alla scrivania di casa a Nuoro, scrivo racconti fantasy orribili alla macchina da scrivere regalatami dai miei genitori. Ascolto le cassette dei Queen e quelle dalla raccolta di Panorama “Gli indimenticabili”, con pezzi dagli anni ’50 agli anni ’60.

2. The Beatles – Norwegian Wood
Ho di nuovo 20 anni o poco più, sono uno studente universitario, scrivo per fanzine e attraverso Pisa in bicicletta. Gioco di ruolo, frequento un sacco di gente strana e passo le mie notti nel pub più scalcinato della città (un brindisi al Pikriba), ho conquistato la bella del gruppo, scopro Tokyo blues, di Haruka Murakami.

3. The Beach Boys – God only knows
Faccio i turni di notte in hotel, vivo una realtà distorta, dormo di giorno e quando mi sveglio, la sera, scopro che nel  mondo è successa un sacco di roba lo stesso, mentre ero assopito. Scrivo un sacco, tra una mansione notturna e l’altra, finisco un romanzo e ne comincio e porto avanti un altro. Comincio a innamorarmi dei Rolling Stones, degli Who e dei Beach Boys. Prima li apprezzavo, ora ne sono cotto. Vivo la mia vita da adulto, sento di essere arrivato, finalmente, a qualcosa che cercavo da tempo.

4. Jacques Brel – Le valse à mille temps
Sono alla casa al mare, è estate e cammino a piedi nudi per l’appartamento. Sul registratore sul tavolo, in sala da pranzo, girano cassette di De Andrè e di musica francese. Mia madre sente questo pezzo e chiede a mio padre di farla ballare. Sorride ed è bellissima. Mio padre, di solito burbero e poco disposto, la prende per la vita e le stringe la mano e cominciano a volteggiare davanti al tavolo da pranzo. Perdono i passi, ogni tanto, e ricominciano. Ridono e sono felici.

5. Cheap Trick – Surrender
Sono in salotto e ho comprato Guitar Hero 2, per la Playstation 2. Suono, mi diverto, mi sento a mio agio. Scopro pezzi nuovi. Occhi divertiti e perplessi mi guardano, mentre agito una chitarra di plastica e cerco di non sbagliare neanche una nota. Un anno dopo comprerò World Tour, con il set della batteria e chitarra, con la liquidazione del mio lavoro di cassiere in un bar. Sarà il divertimento principale, tutte le domeniche dell’Avvento.

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2 risposte a And the coloured girls said doo, doo, doo…

  1. marcoh1 ha detto:

    Questo te lo frego. 🙂

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