È tutto un equilibrio. Ci si giostra, ci si muove piano, senza sbilanciarsi, senza sapere mai cosa c’è dietro l’angolo. E, quando dietro l’angolo non c’è niente, comunque ti aspetti sempre qualcosa, se non lì all’angolo dopo. Parli, ma dici metà di quello che pensi. Pensi tanto, a volte troppo e ti ritrovi stanco anche di fare quello. Però continui a farlo, a volte perché non hai controllo, a volte perché cerchi ancora un appoggio stabile. Ma non c’è e quindi è tutto un equilibrio.
Di cose, di persone, di avvenimenti, di gesti. E di pensieri. E di parole. Scritte. Dette. Pensate. A volte ti chiedi se ti sei spiegato bene, a volte ti chiedi se ti hanno capito. A volte, semplicemente, non dici niente. Quella metà che manca. Metà di parole inutilizzate che si accumulano a quelle di ieri e a quelle di domani. Chissà cosa ci farò, con tutte quelle parole non dette.
Poi ci sono i momenti in cui sei stanco e pensi di dover fare qualcosa e decidi di farla. E poi niente. Ricominci a giostrare, a muoverti piano, a cercare di non sbilanciarti, a guardare gli angoli con sospetto.
È tutto un equilibrio.
E non ho mai pensato di poter essere l’uomo sulla corda.
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E’ da parecchio tempo che continuo a incrociare persone che non hanno il coraggio di dire o fare. Io non dico che si debba vivere ribaltando di continuo il proprio status quo, secondo me è un esercizio di stile ancor più deleterio dell’essere prudenti e conservativi. Però insomma, hai provato a saltellarci su ‘sta corda? Magari è elastica e invece di servire per raggiungere l’altro capo con cui è tesa, serve per zompare più in alto.
Non ho il paracadute. 😛