Niente più ti lega a questi luoghi, neanche questi fiori azzurri

Il mondo lì fuori è freddo, perché piove e ci sono le pozzanghere e i bambini adorano saltarci dentro. I bambini, non io, ché ho smesso di adorarlo e ora mi muovo cercando di evitare di finirci impantanano dentro. Ma a volte è inutile provarci, ché tanto quando sei portato per una cosa, quella cosa lì la fai, volente o nolente.
Io e la Germania ci siamo voluti un po’ più bene, anche se non saprei spiegare il perché. Forse perché abbiamo bevuto molto di più o perché c’era la musica di Dylan a tenermi compagnia. Di sicuro non per le pozzanghere.
Ma lì fuori c’è un mondo freddo e io dovrei uscire da questa camera d’albergo e affrontarlo, ma non ho voglia. Ho sonno, sono indolenzito e le poche cose che scaldano quel mondo freddo non sono qui e quindi chi me lo fa fare?
“Se non lo fa ora, quando pensa di farlo?”, mi hanno chiesto, oggi. Non lo so.
“Ricorda sempre chi sei”, mi hanno detto, ieri. Lo sapevo, una volta.
Forse non è tanto il mondo, a essere freddo. Forse sono io che glielo permetto, perché è più facile che alzare il bavero e dire “be’, proviamoci”.
Il mondo lì fuori è freddo, prendo la giacca e provo a uscire.

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