Poi ti ricordi perché l’autunno non ti piace. Non è tanto il freddo, quello si potrebbe affrontare. Volendo, impegnandosi, uno regge anche il grigio e la pioggia, perché la pioggia serve, i campi, quelle cose lì e avendo un padre che ha coltivato la sua uva, i suoi alberi da frutta, sull’argomento tendi a essere un po’ sensibile.
Ma il buio presto, quell’oscurità che ti piomba addosso non invitata, quella che ti ritrovi a pensare di essere a fine giornata e invece sono le cinque, le cinque e mezza, quel buio lì, insomma, no, quello non posso reggerlo.
Non so il motivo. Non ho idea del perché mi pesi così tanto, per quale motivo vedere le luci dei palazzi e dei negozi accesi così presto. Ma mi mette addosso malinconia e tristezza e, spesso, specialmente nei giorni un po’ più difficili come questo, mi fa sentire la mancanza di cose e persone.
In questo momento mi manca mio fratello, per dire. Ma non così in generale. Mi mancano le nostre cene a Pisa, in quel minuscolo appartamento, guardando una videocassetta noleggiata. Mi mancano i giovedì mattina, quando andavamo a fare la spesa e poi ci sedevamo sulle scale vicino al discount e facevamo colazione con un pezzo di focaccia calda.
Mi mancano gli amici dell’università e le sessioni di gioco di ruolo, le bevute fuori, il discutere fino alla nausea di argomenti vacui che, però, ci prendevano tantissimo.
Non è niente di grave. Si cresce e si va avanti e si perdono per strada cose che muoiono o che si evolvono in lavori e in vita vissuta altrove, dove tu non ci sei, giustamente.
Però, ogni tanto, quel buio lì mi ci riporta con la mente, a quei giorni lì. Che non erano necessariamente più felici, ma che profumano di casa, di nostalgia, di cose belle. E credo che non ci siano mai abbastanza cose belle, nella nostra vita.
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Anche a me ci sono cose che mi mancano, abitudine di anni passati ma nemmeno troppo lontani.
E sono convinta (sbaglando?) che sono gli altri con cui le condividevo ad essere cambiati e non avere più occasione di viverle, e non io.
Non so se sia davvero così, però queste sono le mie percezioni.
Non so. Io credo che sia cambiato anche io, anzi per certe cose ne sono sicuro. Tuttavia, a volte, quelle cose mi mancano lo stesso, sebbene il cambiamento sottolinei l’esigenza di…andare avanti? Fare altro? Evolvere? Quello che è.
“E credo che non ci siano mai abbastanza cose belle, nella nostra vita.”
Mi era piaciuta tanto questa frase ma dai commenti e dagli ultimi scritti credo di averne fraiteso il significato. Io ho dato valore a quel MAI ABBASTANZA. Mai abbastanza, nel senso che non bastano mai.Che uno ne ha bisogno continuamente.
È esattamente così, Sara. Non capisco perché gli scritti successivi ti abbiano fatto pensare diversamente.
A me piaceva interpretata così, siccome non bastano mai le vai a cercare continuamente.
Ma da quel che ho letto (è sempre se ho capito bene) tu intendevi, sono poche e arriveranno.
Intendevo sono poche e arriveranno o bisogna andare a cercarsele continuamente. L’importante, quando arrivano o si trovano, è di tenersele strette e godersele.
Scusa Zen, scrivo qui perchè sopra non son riuscita ad entrare:
Non ci posso credere ma non hai detto che le cose belle vanno tenute ben strette!?(Spero di aver capito male anche questa volta)
Sara, io francamente fatico a capire quale sia il problema e la conversazione sta diventando surreale. 😀 Di sicuro la comunicazione via commenti non aiuta, quindi fai così, scrivimi a therealzenCHIOCCIOLAgmailPUNTOcom, così facciamo prima.
Fa niente dai tanto rimarrebbe surreale, cmq.Fidati!Grazie .