Tryin’ to make a livin’ and doin’ the best I can…

Il distacco dal nido non è mai facile, dicono. Negli ultimi anni ho cominciato a staccarmi da un sacco di porti sicuri che definivo “casa” per un sacco di ragioni diverse. Perché non ci trovavo più quel senso di appartenenza, perché mancavano delle cose o delle persone, perché, improvvisamente, capivo che era necessario lasciare andare, per poter trovare un nuovo punto di vista, un nuovo posto dove sedersi e cercare di capire se stavo comodo.
A volte è servito, a volte ho trovato dei sostituti, a volte no. A volte, banalmente, mi sono accorto che quei porti non ero pronto a lasciarli e ci sono rimasto.
Non ho mai avuto un grande senso di appartenenza. Ho sempre avuto un sacco di difficoltà a mettere radici e a dire “questa è casa mia, qui sto bene”. Recentemente ho cominciato ad amare il luogo dove vivo, ma ci sono ancora pezzi di me sparsi in un sacco di posti diversi, “…I was born a rambling man”.
Da un lato la cosa mi dispiace. Ci sono momento in cui mi manca un posto che definisco veramente casa mia.
Dall’altro, spesso, mi rendo conto di amare il fatto che, ovunque mi sieda, trovi qualcosa di me, che mi spinge a tornare, che mi fa pensare che sono nel posto giusto.
Forse un giorno questo non accadrà più. Fino ad allora ho buoni polmoni, gambe lunghe e molti luoghi ancora da vedere.

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