Una delle cose che mi piace dello scrivere è quanto mi faccia influenzare dalle cose che mi succedono intorno.
Avete presente quello che succede in “Shakespeare in love”? Quella roba pretestuosa per la quale William Shakespeare scriva il Romeo e Giulietta basandosi sugli accadimenti della sua vita (lo dico a scanso di equivoci: il film è uno di quelli che guardo con piacere, perché sono convinto del mio buon gusto, ma sono anche un po’ una puttana dei sentimenti, quando si tratta di film)?
Ecco, mi succede più o meno lo stesso.
Anni fa, una mia cara amica mi ha regalato un cartello che adoro e che avevo appeso nella vecchia casa, sopra la lavagna di sughero dove stavo organizzando il nuovo libro. Diceva “Attenzione o finirai nel mio romanzo”. Mi faceva ridere perché era vera, perché ho amici e conoscenti che sono finiti nelle cose che scrivo. Per dialoghi, per situazioni, per aneddoti. Ogni tanto, quando mi hanno raccontato qualcosa o qualcosa ci è accaduto, ho detto “questo finisce nel prossimo libro”. A volte è successo, a volte no. A volte ho inserito direttamente, senza annunciare prima. A volte li ho poi avvisati, di averlo fatto, a volte no.
Mi piace, quando la mia vita mi porta in in dono momenti così. Perché sono quelli inaspettati, quelli che non sapevi ti sarebbero stati donati e, quando ti accorgi di cosa sta succedendo, è un misto tra meraviglia, sorpresa e divertimento. Quel momento in cui pensi “OK, sei dentro”, tra te e te, mentre pensi dove inserirlo, come, quanto spazio dare alla cosa.
Quindi, ragazzina che facevi la funambola con il fuoco, in mezzo alla strada, sappi che sei dentro. E grazie.
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Ovviamente hai visto anche “George Lucas in love”, vero?
Che domande. 🙂
Mettere in prosa i fatti e le persone del quotidiano è una grandissima abilità. ho trovato ora il tuo blog e mi piace, penso che restero
Grazie. È un po’ in disuso, ma ogni tanto, ancora, torno a spolverare e a fare caffè e brownies per gli ospiti. Benvenuta.