Cose varie (2017 finora) /2

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Netflix spagnolo mi proponeva questa serie, di cui avevo letto in giro: un gruppo di rapinatori organizza una rapina alla zecca di Stato, con sede a Madrid, e la serie racconta le ore che passano, alternate al punto di vista dell’ispettore che cerca di sventare il colpo e a dei flashback che raccontano come si arriva al giorno degli eventi. Siccome sto cercando di migliorare il mio spagnolo ci ho dato un’occhiata e sono finito risucchiato in una serie scritta benissimo, che prende molto dalla forma narrativa americana, ma che riesce a riadattarla al linguaggio europeo, tenendoti incollato allo schermo. Niente di particolarmente originale, ma è tutto scritto benissimo e ti porta a un vertiginoso binge watching dei nove episodi che compongono la prima metà della serie (la seconda metà dovrebbe uscire a Ottobre, ma mi pare di avere capito che non abbia avuto molto successo, qui in Spagna). Unico problema: non credo sia presente sul Netflix italiano, ma si trova in giro e dei sub se ne occupano i sempre ottimi ragazzi di Subsfactory.

2

Arrivato tardi, ma arrivato, ho letto il libro di Vanni Santoni, finalista al premio Strega. Racconta la storia del gioco di ruolo nella vita di uno cresciuto nel paesino, come può essere successo a migliaia di ragazzi, come sicuramente è successo a me, e di come questa vita sia cambiata con il gioco di ruolo. Contemporaneamente traccia la storia del settore, nel mercato italiano, citando nomi, riviste, eventi e tutto quello che, per chi ha vissuto questo mondo dagli anni ’80 ai ’90, dà la sensazione del ritorno alla casa che non vedi più da anni. Santoni racconta della Toscana, di anni in cui io vivevo a Pisa e, come tale, La stanza profonda è stato, per me, un libro che ho divorato e dietro alle righe del quale trovavo, spesso, cose che mi ricordavano i miei tempi universitari. È anche scritto estremamente bene e senza risultare mai noioso (per quanto il finale non mi abbia fatto impazzire, lo ammetto). Se siete del campo, non potete non leggerlo. Se non lo siete, secondo me, è comunque un libro che potrebbe regalarvi degli ottimi momenti.

3

Come capita, ogni tanto, si recuperano i vecchi dischi. Nel caso specifico, ho ricominciato ad ascoltare “Wildflowers” di Tom Petty (accompagnato dai sempre fedeli Heartbreakers). È un disco eccezionale, fatto di sonorità piene, di chitarre che ti prendono per mano e ti portano lungo le armonie scritte da Petty. Lo ascoltavo ai tempi del liceo, me lo passò il mio compagno di banco, Michele, e lo avevo un po’ dimenticato, a parte la canzone che dà il titolo all’album. E invece, riascoltandolo, l’ho amato come allora (particolarmente pezzi meno conosciuti, come le ottime “It’s good to be king” e “Honey bee”). Se non l’avete mai ascoltato, dategli un’occasione.

Una cosa che piace molto fare, a chi fa magia, è guardare le esibizioni degli altri maghi e cecare di capire come fanno. Qui c’è Shawn Farquhar, campione mondiale di cartomagia e una delle persone più genuinamente divertenti che ho mai incontrato, che fa un bellissimo gioco a Penn & Teller, riuscendo a fregarli.

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