C’è che dal ComiCon di San Diego (al quale, anche quest’anno, vado l’anno prossimo), sono arrivati tanti di quei trailer che mi son detto “oh be’, vediamo un po’. Ci vediamo sotto.
Io con il libro di Cline ho un rapporto abbastanza sereno: l’ho letto, mi ha divertito, non ne ho fatto un culto come qualcuno, attendo il film con moderata ansia. Moderata ansia dovuta dal fatto che, tra le altre cose, Spielberg, con una telecamera in mano, è sempre un bel vedere, ma i suoi film recenti, a livello narrativo, avevano qualche problema di troppo. Detto questo, il trailer presenta quelle citazioni nerd che sono lo scheletro del libro (ed è già partita la caccia all’easter egg anche per chi ha visto il trailer, se cercate in giro vi diranno chi c’è e chi manca), una messa in scena molto futuristica (comprensibilmente, ma mi aspettavo più elementi fantasy, non saprei spiegare bene perché, probabilmente perché Dungeons & Dragons e un sacco di altre cose del genere vengono citati spesso, nel libro) e alcuni momenti molto belli (per contro altri molto confusi e, mi si perdoni, un po’ bruttini). Rimane che di Spielberg mi fido ancora abbastanza e che questo, in ogni caso, è solo un teaser, quindi attendiamo il trailer vero e proprio.
Mah. Io e i film di Thor non abbiamo un bel rapporto: il primo, che comunque ha una sua personalità ben definita, è abbastanza innocuo, il secondo è scandalosamente brutto. Questo ha design e una regia che mi piacciono molto, ma per il resto mi dà la fastidiosa sensazione di essere un polpettone senza né capo, né coda. Divertenti gli scambi con Hulk e tutto il resto non mi ha smosso di un millimetro. Dubito sia peggio del secondo, ma mai dire mai,
Guardate, io manco ci provo a capire quali scene solo le originali di Snyder e quali sono quelle rigirate da Whedon, perché, fondamentalmente, non me ne frega niente. Mi fa sorridere che Wonder Woman abbia spazio quasi quanto nel trailer del film a lei solo dedicato e mi fa sorridere la figura di Cyborg di cui nessuno sa niente e di cui a pochi interessa qualcosa (e per noi parla Alfred, che gli chiede “ci conosciamo?”). Flash con problemi sociali non mi piace, ma la sua armatura è peggio. Affleck nel ruolo di Batman è ancora poco definito, spero di vederne di più nel film. Aquaman è lì per la quota ragazze e scene tamarre (e, ammetto, lui che fa surf sul corpo del tizio, mi è piaciuto molto). In linea di massima ci sono un sacco di robe, in questi cinque minuti, pure troppe e, forse, troppo confusionarie. Dopo le brutte esperienze con Man of Steel, Batman V Superman e Suicide Squad, io riesco difficilmente ad attendere con ansia un altro film DC (e dire che l’ho sempre preferita alla Marvel), ma sai mai che avvenga il miracolo.
Duftin ha i denti davanti, non ho altro da aggiungere.
(il resto è more of the same: citazioni, richiami agli anni ’80, facce conosciute. Ancora presto per strapparsi i capelli)
(Ma un plauso all’uso della intro di Thriller. E per Dragon’s Lair.)
Ci credono fortissimo, in questo Star Trek: Discovery. Vogliono riprendersi il mercato, vogliono rilanciare il franchise, vogliono far capire che il prodotto è cresciuto (si annunciano morti tra i protagonisti principali – “perché Game of Thrones ha cambiato le cose”). Hanno pure cambiato il look dei Klingon, per mostrare qualcosa di inaspettato.
E com’è?
Il trailer sembra molto sentito e non mi è dispiaciuto, merito anche di un sacco di facce interessanti (tra tutte, Jason Isaacs, mai abbastanza amato), ma quello che si sta sottovalutando sono i fan puri e duri di Star Trek, che non apprezzano il cambiamento e non amano che la loro serie non sia identica a come l’aveva concepita Gene Rodenberry. In bocca al lupo, ragazzi.
È arrivata la serie cross over delle altre serie Netflix con i super eroi Marvel. Io che sono ancora sotto shock per quella merda di Iron Fist vorrei raccontarvi che non vedo l’ora, ma la verità è che non è così. Sto qui e aspetto. Sono parzialmente tranquillizzato dal fatto che sono solo otto episodi, contro i soliti tredici, e questo mi fa sperare che, se dovesse rivelarsi brutta, arriveremo alla fine abbastanza rapidamente. Il trailer, lo dico a scanso di equivoci, è pure divertente e mi è piaciuto, ma non mi fido più, ché ancora mi sveglio di notte, sudato, urlando “FAI QUALCOSA DI ARTI MARZIALI PER LA MADONNA!”.
Eccolo, IL trailer. Quello che ho visto e ho cominciato a perdere bava come un canetto davanti ai biscottini buonissimi. Non si vede granché, ma l’atmosfera si taglia con il coltello, i personaggi che conosciamo sono tutti lì e stanno tutti facendo qualcosa che ti fa chiedere cosa e, soprattutto, alla fine c’è quel enorme attore che è Ed Harris che abbozza un sorriso storto e cattivissimo e io ci sono dentro con tutte le scarpe. Arriva in fretta, 2018.
Scusate, ma sono il solo a cui la grafica di Thor Ragnarok con i font al Neon che paiono strappati da un cabinato Arcade dell’83 da un attacco di emorroidi prensili?