C’è un momento in cui capisci cos’è che non sta funzionando.
È quando realizzi che la tua routine quotidiana, quel faticoso castello che hai costruito con pazienza e lavoro, nel corso del tempo, è ormai andata all’aria.
Lavoro, spesa, cucinare, seguire la dieta, andare ad allenarsi.
C’è stato un momento in cui è finito tutto sotto sopra. Prima per un paio di giorni, poi per una settimana, poi ti fermi a ragionare e ti accorgi che non segui niente da troppo tempo.
È il momento in cui stai seduto e cerchi di capire cosa ti ha fermato.
E ti rispondi che c’è il gatto che sta male, che hai un trasloco da fare, una attività collaterale oltre al tuo lavoro ufficiale, la salute traballante delle persone a cui vuoi bene, la situazione lavorativa che è degenerata e che, tutto questo, più o meno, ti ha portato al punto di non mettere più un piede davanti all’altro, ma di barcollare in giro.
Certo, ogni tanto ci riprovi. Ogni tanto cucini un piatto e dici che, da domani, sarai di nuovo in piedi.
Ma il domani a cui pensi è semper il giorno dopo, come direbbe Annie.
E poi realizzi pienamente la cosa una sera, seduto su una sedia, mentre guardi il gatto che, un po’ sofferente, sembra dirti “di che ti lamenti, tu?” e tu che pensi che ti lamenti del fatto che non sai come andrà a finire, con lui, o anche come andranno a finire un sacco di cose diverse e che non sai mica come si fa, ora.
Poi decidi che devi riprendere le fila di ogni cosa. Chissà se ci riuscirai.
Carezzi il gatto, sospiri.
Lo scopriremo domani.