Da piccolo, a Nuoro, una volta l’anno c’era una giostra itinerante.
I miei genitori ci portavano me e mio fratello. Andavo nel tunnel dell’orrore e sparavo con il fucile al tiro al bersaglio.
Ma non potevo andare sull’ottovolante. Alcuni dei pilastri erano – giuro – poggiati su dei blocchetti e mia madre aveva paura che la struttura potesse cadere (da quello che so, non è mai caduta).
Ora che ho molti più anni, se vado in qualche parco dei divertimenti, è raro che vada sugli ottovolanti, perché non mi divertono poi così tanto, a dirla tutta.
Per contro, come succede spesso ultimamente, la vita, a volte, ti fa andare su un ottovolante, che tu sia pronto o meno, d’accordo o meno.
E quindi, sei lì seduto sulla tua poltrona e, improvvisamente, vedi una foto e stai cadendo giù, senza preavviso e senza sbarra di sicurezza davanti a te.
(quasi un mese e ancora ti cerco, in giro per casa)