Ti fidi del tuo giudizio riguardo le persone? O ti fai influenzare da ciò che “è buono” perché lo dicono tutti?
Devo dire che riesco a farmi una prima, precisa impressione di qualcuno abbastanza facilmente. Normalmente se questa impressione è buona, la persona che ho davanti è qualcuno con cui mi sento a mio agio; non necessariamente diventiamo amici, ma si può creare un rapporto quanto meno civile e amichevole.
Le persone che mi fanno una brutta impressione, normalmente, sono persone che poi la confermano e con le quali non vado d’accordo.
Qui dovrei inserire tutto un paragrafo su come il fatto che non piacciano a me non significa che siano brutte persone tout court, però va detto che abbiamo tutti, credo, una buona opinione di noi. Possiamo non piacere a noi stessi per qualche difetto o per qualche motivo, ma credo che, in linea di massima, ci percepiamo come persone buone, degne e civili.
Per questa ragione, qualcuno che non ci piace, più o meno inconsciamente, tendiamo a catalogarlo come persona poco gradevole o, come diceva Petrarca, uno stronzo.
Sbagliamo nel farlo? È qui la vera domanda. Dobbiamo fidarci del non giudicare il libro dalla copertina? Io dico di sì. Dobbiamo conoscere qualcuno, prima di emettere un giudizio definitivo. Ma, detto ciò, quando ho avuto una pessima impressione di qualcuno, ci ho sempre azzeccato. Le rare volte che mi sono detto “ma no, dai, non è così male” (magari perché le persone mi dicevano che mi sbagliavo), con il tempo ho avuto la conferma che sì, era così male.
E vogliamo dircelo? È giusto così. Credo fortemente che dovremmo avere il diritto di trovare qualcuno odioso o urticante indipendentemente da quello che il mondo ci dice e stare lì, con le braccia incrociate sul petto, a pensare “ah se lo avevo detto” , quando il mondo deve ammettere che avevamo ragione.
Credo fortemente in ciò. Chiunque sia la persona che non ci piace.
A meno che quella persona non sia io, perché io sono adorabile.
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