Stavo guardando questo video qui: https://youtu.be/CgR7mQlus4k
Improvvisamente ho realizzato cosa mi ha colpito tanto. Non il pezzo, che mi piace molto e non ascoltavo da un po’. Non il trucco sulla faccia di Michael Stipe o i colori sul palco.
È stato la gente. Tutta quella gente pigiata insieme, a saltare, cantare e battere le mani. È stato il ricordarsi che ci sono stato anche io, in mezzo a gruppi così, in altri eventi, in altri concerti. Che ho saltato e cantato e pogato e preso sotto braccio sconosciuti. Che ho bevuto e passato sigarette e riso e, quasi sicuramente, sputato mentre strillavo strofe e ritornelli.
E quel ricordo lì, me lo sono sentito addosso, come se quella gente fosse lì, che mi schiaccia e spinge e stringe, a saltare e quest’ultimo anno fatto di angoscia e paura e quarantene e terrazzi e resoconti e dolore e pane e fiato soffocato e occhiali appannati e infinite discussioni non ci fosse mai stato e potessi cominciare a pensare al concerto dei Foo Fighters, invece che dover aspettare un altro anno, per l’ennesimo spostamento.
Per un attimo sono stato vicino a qualcuno senza avere paura dei rischi. E quanto mi manca.